Area marina protetta delle Isole Pelagie

Scritto da Elena Cozzi. Postato in Biologia Marina

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Le Isole Pelagie, situate al centro del Mediterraneo, sono punto d’incontro tra le più calde correnti orientali e quelle fredde di origine atlantica: questo favorisce la presenza di specie animali e vegetali marine con caratteristiche ed esigenze molto diverse, determinando una biodiversità fra le più elevate al mondo.

Nella zona di marea possiamo osservare il “trottoir a vermeti”, una piattaforma di origine carbonatica formata dalla cementificazione di gusci di alcune specie di molluschi della famiglia dei Vermetidi. Le pozze d’acqua che si formano sulla piattaforma ospitano diverse specie di molluschi come la Pisinna glabrata, la Patella ulyssiponensis, e la Onchidella celtic.


Le acque litoranee sono invece abitate da diverse specie di pesci di piccola taglia, come i labridi (donzella, donzella pavonia, tordo maculato, tordo pavone) e gli sparidi (sarago maggiore, sarago fasciato, sparagliene, orata, occhiata) e di taglia più grossa, come le cernie, le leccie stelle, le ricciole e i pesci di tana, come le murene e i gronghi.
Degna di attenzione è sicuramente la presenza del pesce pappagallo, Sparisoma cretese, con le due differenti livree: quella femminile, molto appariscente, di colore rosso vivo e con un'ampia chiazza verdastra orlata di giallo sul capo e un'altra chiazza, gialla e più piccola, sul peduncolo caudale; quella maschile, invece, si palesa bruna e con ventre più chiaro.

Andando in profondità con le bombole si scopre, in tutta la sua meraviglia, un mare ricchissimo di colori e di vita.
Le pareti rocciose sono abitate da bellissimi spirografi, Sabella spallanzani, ricci diadema, Centrostephanus longispinus - caratterizzati da aculei lunghi e sottili di colore nero, violaceo e bianco con punte rosso vivo -, madrepore cuscino, Cladocora caespicosa, magnose, Scyllarides latus, aragoste, Palinurus elephas, paguri, Pagurus bernhardus,  e nudibranchi, Hypselodoris picta, molluschi senza conchiglia.
Di notevole importanza è la presenza numerosa di cetacei stanziali come il delfino costiero, Tursiops truncatus, il delfino comune, Delphinus delphis, e la balenottera comune, Balaenoptera physalus, che passa in questo arcipelago durante la stagione primaverile per nutrirsi di piccoli crostacei che sono l’elemento principale della sua alimentazione.

L’elemento di spicco delle Isole Pelagie è sicuramente la presenza della tartaruga carretta, Caretta caretta, che ha scelto la Spiaggia dei Conigli a Lampedusa e la Pozzolana di ponente a Linosa per la deposizione delle uova. Nel periodo estivo le femmine risalgono durante la notte le spiagge sabbiose, scavano una buca, depongono le uova e le lasciano sotto la sabbia per 45 – 60 giorni prima della schiusa. 
Una curiosità, ma molto importante da ricordare: le piccole tartarughe devono raggiungere il mare da sole, senza contatti umani, poiché questo potrebbe cancellare dalla memoria l’ubicazione del nido: è fondamentale che non perdano punti di riferimento, gli stessi che consentiranno loro di tornare su quella stessa spiaggia a nidificare, anche dopo 25 anni.

Elena Cozzi
Naturalista
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