Croazia, giochi di sponda
«Scegliamo innanzitutto un punto di partenza. Poi diventa meno importante da dove siamo partiti». Parole tratte dal “Breviario Mediterraneo” di Predag Matvejevic, un compendio del magnetismo seduttivo della Croazia, destinazione capace di stupire gli amanti del mare.
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Dall’Italia la prima regione croata che si incontra è l’Istria. Affacciata al mare nel quale penetra spingendo città e paesi e sull’orlo della costa, l’Istria si tiene salda alla terraferma a nord-est con le Alpi Dinariche. Tra le acque e le vette, un orizzonte di colline con borghi medievali immersi in siepi di alloro e mirto e una tavolozza di colori da incorniciare con lo sguardo. Colore-ombra e colore-luce, come nelle tele dei macchiaioli: terra rossa, quasi incline al mattone e percorsa da filari di viti e da uliveti d’argento, golfi di un blu che vira al cobalto, penisole color menta e carsiche rocce bianche che si gettano nel mare.
Un paesaggio eterogeneo nel quale assistere alla solenne messa in scena del passato, a iniziare da Pula (Pola), che oltre a spiagge e onde vanta un anfiteatro romano eretto nel I secolo d.C. in bianca pietra istriana, oggi sede di concerti e spettacoli teatrali. Eccezionalità storiche anche a Porec (Parenzo), il cui nucleo antico imbriglia, in un’ordinata planimetria, monumenti e palazzi sorti su una penisola bassa e lunga. Porec vanta tesori artistici straordinari fra i quali la basilica Eufrasiana, tutelata dall’Unesco e simbolo della più raffinata cultura bizantina, con la luce che filtra dalle finestre laterali e infiamma l’oro dei mosaici.
A sud di Porec la riviera gioca alcune carte vincenti: Funtana (Fontane), piccolo villaggio di pescatori situato in una profonda insenatura il cui nome deriva da sorgenti che sgorgano in prossimità della costa e Vrsar (Orsera), che ammalia gli amanti del mare per le sue grotte, le insenature, le spiagge e le rocce e anche per la sua parrocchiale della Madonna del Mare, eretta nel IX secolo e ampliata nel XII, uno dei più rilevanti e meglio conservati edifici romanici della regione con affreschi e pavimento musivo a motivi floreali.
Da Vsar si arriva al Limski Kanal (Canale di Lemme), in realtà un fiordo profondo 9 chilometri e largo 600 metri, fiancheggiato da costoni alti sino a 100 metri e da sponde rigogliose nelle quali vi sono grotte con reperti preistorici. La bassa salinità delle acque, inoltre, favorisce la crescita di molluschi e di pesci, prelibatezze gastronomiche da apprezzare in loco.
Nota per il torneo internazionale di tennis Croatia Open è invece Umag (Umago), dal nucleo antico sviluppato su una piccola lingua di terra tra due baie e con un impianto medievale. Dalle icone dell’arte al patrimonio naturalistico in questa regione la bussola conduce all’arcipelago delle Brijuni (Brioni), parco nazionale dal 1983, un mediterraneo gioco della natura con circa settecento specie di piante nel quale Tito fece erigere la sua residenza estiva per accogliervi l’aristocrazia dell’epoca. Un ventaglio di opzioni di visita fra le quali un moderno parco-safari, antiche fortificazioni, rovine di monasteri, ville romane e bizantine.
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Dall’Istria si prosegue lungo la costa a sud e si arriva nella regione del Quarnero con litorale, isole e monti distanti gli uni dagli altri pochi chilometri: dalle acque alle vette del Gorski Kotar la distanza è breve, una mezz’ora di macchina. La costa vede spiccare Opatija (Abbazia), con dodici chilometri di lungomare da percorrere per scoprire tutti i capricci che gli architetti hanno assecondato nel corso del tempo. Opatija si rivela perfetta base di partenza per tutte le attività sportive legate al mare e vanta un ricco calendario di manifestazioni per ogni stagione dell’anno.
Le isole della regione? Il poker d’assi è dato da Krk (Veglia), Cres (Cherso), Losinj (Lussino) e Rab (Arbe).
A Krk è imperdibile Baška, situata in una baia sulla costa sud orientale dell’isola, circondata da vigneti e oliveti che si affacciano sull’isola di Prvić. Baška, con i suoi due chilometri di spiaggia ghiaiosa, il suo mare azzurro e le sue bellezze naturali è diventata una delle mete più ambite della regione quarnerina.
Dal Quarnero si prosegue verso sud e si giunge in Dalmazia, regione costituita da quattro contee che prendono il nome dalle rispettive città: Zara, Sebenico, Spalato e Dubrovnik.
Zara (Zadar) è scrigno di rovine romane, musei e chiese mentre Sebenico (Sibenik) è dominata dalla fortezza di San Michele dalla quale ripide stradine conducono verso il mare. Sulla scia dello straordinario la contea di Sebenico vanta un plus: il paesaggio lunare delle isole del Parco nazionale Kornati: coste frastagliatissime, falesie a picco sul mare, grotte sottomarine e doline carsiche.
Il dialogo tra il cristianesimo e il paganesimo è il filo conduttore della scoperta di Split (Spalato) e della sua bellezza eterna concentrata nel palazzo di Diocleziano, salvaguardato dall’Unesco, e in tema di guinness si arriva a Dubrovnik (Ragusa), racchiusa come uno scrigno a picco sulle acque da un poderoso sistema fortificato lungo quasi due chilometri, costruito a partire dal X secolo e continuamente ampliato sino al XVII.
In mare aperto, di fronte a Dubrovnik, si staglia il profilo dell’isola di Lastovo (Làgosta) mentre, intorno, affiorano le quaranta isolette che compongono il suo arcipelago, uno dei giardini del Mediterraneo protetti dal WWF, proclamato parco naturale nel settembre 2006. Lastovo ammmicca alla dirimpettaia Korcula, ricca di baie ma anche di vigneti che rincorrendosi in un vivace saliscendi regalano degustazioni di Plavac, Posip e Grk nelle cantine locali.
Imperdibili anche le Elafiti, tredici isole che sembrano giardini sospesi nel mare e rappresentano un must per avventure in kayak grazie alle lagune con acque poco profonde. Sulla loro terraferma, natura subtropicale, ville di epoca rinascimentale e antiche chiesette rupestri. Gemma preziosa è l’isola di Mljet, Parco Nazionale, soprannominata “isola color smeraldo”, un tappeto verde profumato di pini marittimi e di lecci che digradano fino al mare le cui acque sono ricchissime riserve di pesci e di aragoste.
Sempre nel contesto delle isole, fra le – circa – 1.200 isole croate ve ne sono tre assolutamente imperdibili: l’isola di Brac, pietrosa e aspra, profumata di salvia e di resina nel suo labirinto di sentieri e di mare con la costa famosa per il Corno d’Oro, sulla spiaggia di Zlatni Rat – vicino a Bol -, poi l’Isola di Hvar (Lesina), dal clima eccezionalmente mite e soleggiato, ravvivata da lavanda, erica e rosmarino e infine l’isola di Vis (Lissa): impregnata di storia, l’antico si annida dietro ogni sua roccia e nei fondali del suo mare.
Luciana Francesca Rebonato
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