Ustica, la Venere nera

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Italia

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Nelle sfumature color turchese delle acque siciliane si staglia il disegno di Ustica, isola solitaria situata a una sessantina di chilometri da Palermo.


Nero seppia sono le sue rocce laviche: Ustica è la parte emergente di un grande vulcano – spento – sottomarino e il suo paesaggio è ravvivato dal rosso e dal rosa dei fiori di ibisco e dal verde dei cactus. Ustica è un paradiso per gli amanti del mare appassionati di immersioni subacquee e non a caso l’isola annualmente ospita la “Rassegna Internazionale di Attività Subacquee”, cui partecipano sub da ogni parte del mondo.
Nelle sue acque è stata istituita nel 1986 la prima area marina protetta d'Italia, a trentasei miglia dalla costa siciliana: cernie brune di dimensioni ragguardevoli si muovono eleganti fra le rocce dei fondali mentre gorgonie, attinie e pesci pelagici si lasciano osservare senza timore fra i rarissimi coralli neri del Mediterraneo. Spettacolari sono le numerose grotte marine che costellano le sue coste e con un’escursione in barca si possono esplorarle tutte. Si parte dallo scalo di Santa Maria e, girando alla punta di San Francesco, si giunge all’ingresso della Grotta Azzurra, così chiamata per i riflessi color acquamarina che l’acqua assume al suo interno nel pomeriggio. Più avanti si raggiungono la grotta della Pastizza o delle Colonne, di fronte al cui ingresso si erge l’omonimo scoglio dalla forma piramidale. La grotta, larga un’ottantina di metri, è caratterizzata da numerose stalattiti e da un cunicolo che la mette in collegamento con la grotta dell’Accademia, alla quale gli amanti del mare più esperti possono accedere direttamente solo da un ingresso sommerso!
Poco più a sud si incontra la grotta di Blasi – 150 metri di larghezza – quindi è la volta della grotta Segreta, di quelle del Tuono, dell’Oro – così chiamata per i riflessi delle sue volte – e delle Barche, dove si ancoravano le imbarcazioni da pesca per difenderle dalle burrasche. Fra una grotta e l’altra la natura è spettacolare: tutto un susseguirsi di pinnacoli e basalti colonnari, di alte pareti laviche, di punte e di calette, di pareti di tufo multicolore, di una miriade di scogli e faraglioni di ogni dimensione.

Luciana Francesca Rebonato
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