Arcipelago Pontino, mare da film

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Italia

Isole Pontine






Ponza, Ventotene, Palmarola, Zannone, Gavi e Santo Stefano: questi i nomi delle isole che formano il laziale arcipelago Pontino - al largo delle coste del golfo di Gaeta –,  gettonato set di numerosi film italiani.
L’origine vulcanica dell’arcipelago dona a queste isole coste frastagliate e rocciose un ambiente sottomarino di incredibile bellezza.


Iniziamo da Ponza, il cui must è sicuramente Chiaia di Luna, una straordinaria spiaggia italiana, poco più di mezzo chilometro di arenile delimitato da un’abbagliante parete di roccia bianca, una spiaggia collegata a Ponza da una stretta galleria. Il consiglio è di vivere Ponza anche a bordo di una barca, salpando alla ricerca di lidi splendidi come la Cala del Core, la Cala d’InfernoCala Felce – un incanto – e Cala Feola, sicuramente uno degli angoli più belli del Mediterraneo, splendido come visione d’insieme e prezioso nei particolari, come le piscine naturali alle quali accedere anche con la barca. 
In alternativa ci si può dirigere alla Secca del Varo - una delle appendici rocciose che si trovano lungo l’istmo sottomarino che unisce Zannone a Ponza -, una mecca per i subacquei – anche per i principianti - così come Ventotene, all'interno dell'Area marina protetta, indicata anche ai subacquei più esperti, che hanno già dimestichezza con le immersioni.

Partendo da Ponza, si può raggiungere l’isola di Palmarola, con i suoi faraglioni di Mezzogiorno, la caratteristica parete rocciosa detta “la Cattedrale” mentre la spiaggia è dominata da una parete compatta di ossidiana, un raro vetro lavico utilizzato in epoca primitiva. L’isola di Ventotene concorre con Ponza in popolarità e sull’isola, cullati dalla brezza del mare, si può persino respirare la storia, quell’antica che risale a Roma e a duemila anni fa. Ne sono testimonianza il porto, opera monumentale di circa sessantamila metri cubi di tufi, sono romane le bitte ricavate dalla roccia alle quali attraccano gli yacht a motore di oggi esattamente come le barche triremi del passato, sono romani i portici, con contrafforti anch’essi scavati nella roccia, nei quali si aprono i magazzini per il deposito delle merci.

E romane sono anche le pescherie scavate tutt’intorno al porto. Ma Ventotene non è solo una lezione di storia vivente, è anche e soprattutto una destinazione in cui lasciarsi andare all’abbraccio del mare. Due le grandi spiagge, Cala Rossano e Cala Nave, facilmente raggiungibili, mentre meno facilmente accessibili sono Cala Battaglia e la Parata della Postina. Anche Punta Eolo, pur mancando di spiaggia, offre un buon accesso al mare grazie a una liscia spianata di tufo. Sotto la superficie del mare si può scoprire un mondo pelagico incontaminato e “primitivo”. I posti più indicati per le immersioni sono Punta dell’Arco, Punta Pascone, le Sconciglie, la Secca di Capri e tutti i fondali attorno all’isolotto di Santo Stefano.

Luciana Francesca Rebonato
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