Barbados, un’immersione tira l’altra

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Mondo

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E’ l’isola più orientale dei Carabi e il suo volto rivela spiagge bianche affacciate su onde caraibiche cui si cotrappongono scogliere a picco sull’Oceano Atlantico. Lo spaccato occidentale vanta un mare più tranquillo rispetto alla costa atlantica, che palesa indole e morfologia più… “selvagge”. Nell’entroterra, invece, si distendono le piantagioni di canna da zucchero mentre le architetture – Barbados è stata a lungo una colonia inglese –, le manifestazioni folcloristiche e gli eventi di carattere internazionale sono contraddistinti da un interessante miscela di Inghilterra e “Caribe”.


Nell’alchemica attrattiva di Barbados spiccano i numerosi e misteriosi relitti di navi naufragate nei secoli scorsi, ancora oggi presenti tra i fianchi vulcanici e la colorata barriera corallina di Barbados, habitat naturale di un colorato ed eterogeneo mondo marino con coralli, spugne, crostacei, tartarughe Hawsbill, barracuda e murene. L’isola offre agli amanti del mare oltre quaranta siti di immersione e una grande varietà di paesaggi da scoprire in occasione di escursioni diurne e anche notturne, adatte a tutti i livelli di abilità. L’ottima visibilità e la temperatura dell’acqua - che si attesta generalmente oltre i venticinque gradi centigradi -, infatti, rendono l’isola una “destinazione diving” perfetta per tutti e in ogni stagione dell’anno. Un’emozione da non perdere a Barbados è il bagno con le tartarughe Hawsbill e la situazione ottimale per farlo è quella di partire in barca da Carlisle Bay, il porto di Bridgetown. Non è finita qui. Carlisle Bay è un parco marino protetto nelle cui acque si trovano sette relitti di navi così vicine fra loro da poter essere esplorate durante un’unica immersione.

Uno dei più celebri siti di immersione dell’isola è il Folkestone Marine Park, situato al largo del villaggio di Fitts, sulla costa ovest, nel quale giace il relitto della celebre nave Stavronikita: un’emozione a cui aggiungerne altre, se si vuole visitare anche gli interni del relitto.
Le navi da cargo Pamir e Friar’s Crag, sono i relitti più a nord dell’isola, due navi gemelle dalla sorte differente: la prima, situata in un punto riparato non lontano dalla costa, è ancora miracolosamente intatta, mentre la seconda è quasi completamente distrutta. Il ponte della Pamir è il ritrovo di pesci sergente maggiore, pesce rana e anguille, mentre il reef intorno è habitat di cavallucci marini, pesci piccoli e di aragoste. Quanto rimane della Friars Craig, invece, disseminato a ovest e a sud dell’isola, è diventato habitat naturale di centinaia di razze e di tartarughe marine.

Oltre a scoprire fondali e relitti a Barbados si effettuano emozionanti immersioni “in corrente”, nella costa sud, ad esempio a Caribbee, sito particolarmente apprezzato dagli amanti del mare appassionati di fotografia in quanto è facile incontravi una miriade di specie marine, inclusi barracuda e razze aquila.
A Barbados, infine, una sorpresa attende gli amanti del mare: per esplorare i suoi colorati fondali marini, non è necessario essere esperti diver. E’ infatti possibile scendere a quaranta metri di profondità a bordo degli Atlantis Submarines, veri e propri sottomarini con una trentina di posti e con oblò che permettono di ammirare relitti sommersi, coralli, pesci caraibici e tartarughe. Il tutto con l’ausilio di guide che narrano dei segreti della vita sottomarina e dell’importanza della barriera corallina per la salvaguardia dell’ecosistema. Un affascinante viaggio negli abissi, non c’è che dire….


Luciana Francesca Rebonato
Web Content Manager
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