Kenya, l’anima in viaggio

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Mondo

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In swahili, la lingua nazionale del Kenya, la parola safari significa “viaggio”. Ed è un lungo viaggio nelle pieghe dell’anima, quello che si intraprende andando in Kenya, dove gli elementi della natura si susseguono - uno più prorompente dall’altro - in una danza ritmata dall’eco di un tribale passato.


E i safari, in Kenya, non sono solo nelle riserve “terrestri” famose in tutto il mondo, ma anche nelle onde dell’oceano Indiano, che rivelano una spettacolare vita marina. Il Kenya prospetta agli amanti del mare l’alter ego delle sue praterie: l’immensità turchese delle acque che lo lambiscono, i siti inesplorati, gli arabeschi di grotte sommerse, i misteriosi relitti e i giardini di corallo.

Vediamo i must della destinazione, a prescindere da Nairobi e Mombasa, per arrivare subito al mare di Malindi e Watamu. Se Malindi è da anni fra le star del turismo internazionale per la sua fascia di mondane spiagge tropicali, il tranquillo villaggio di Watamu - a sud della costa tra Malindi e Mombasa e affacciato su un litorale disegnato da ampie spiagge bianche - vanta il primo Parco Nazionale Marino del Kenya con aree marine protette, mete must per subacquei e snorkeller, ricco com’è di coralli e pesci tropicali. L’eccellenza del sito è garantita anche dall’Unesco, che lo riconosce come Riserva della Biosfera.
Straordinaria anche la spiaggia di Watamu – fra le più scenografiche spiagge worlwide -, suddivisa in tre baie: Blue Lagoon, Watamu e Turtle Bay. Proseguendo verso sud da Malindi si arriva al litorale a nord di Mombasa, un binomio di storia avvincente e di bellezze naturali, con spiagge incontaminate, bordate da palme e lambite dalle invitanti acque dell’oceano Indiano. Le spiagge sono interrotte dall’ampia foce del torrente di Kilifi, le cui acque azzurre rappresentano un gettonato “pit stop” per i panfili provenienti da tutto il mondo. Da non perdere sono le spiagge di Kikambala, Shanzu, Nyali e Vipingo - se si opta per il ritrovo mondano – mentre le sconfinate e deserte spiagge di Mtwapa e Takaungu rappresentano una vera e propria oasi di pace.
Vita marina intensa, invece, alle barriere coralline lontane dalla costa che brulicano di pesci, tartarughe marine e delfini, mentre all’interno delle barriere si possono effettuare immersioni fra giardini di corallo, strapiombi e relitti, fra i più emozionanti del Kenya. E assolutamente scenografico è l’incontro tra mare e fiume, sull’estrema costa settentrionale del Kenya: è il delta del fiume Tana, regione selvaggia nella quale l’interno si stempera e si fonde in simbiosi con gli elementi del mare. Un luogo nel quale vivere la doppia anima del Kenya esplorando in canoa il fiume, nuotare nelle acque dell’oceano Indiano e infine distendersi o camminare su spiagge deserte.

Passando alla costa a sud di Mombasa si arriva al “sogno tropicale” di palme, spiagge sabbiose, acque trasparenti e acquamarina e barriere coralline. A Kisite-Mpunguti ad attendere gli appassionati del mare c’è una riserva marina attorno alla bellissima isola Wasini, meta ideale per subacquei e snorkeller. Sulle spiagge, invece, si affacciano foreste pluviali animate da una ricca fauna selvatica, per esempio le rare scimmie colobo e persino dei leopardi.
Anche la costa meridionale presenta numerosi luoghi di evasione, per esempio la spiaggia Tiwi, ideale per i viaggiatori alla ricerca di un break rilassante. Più a sud ancora, il piccolo villaggio di pescatori di Shimoni è caratterizzato da una serie di profonde grotte costiere che dal mare si estendono sino all’interno. Tradizionalmente, queste grotte furono usate per molto tempo come rifugio dei marinai per i dhow, le tipiche imbarcazioni dei popoli swahili dell'Africa orientale, delle coste della penisola arabica e dell'India. Shimoni, inoltre, rappresenta il punto di partenza ideale per la pesca di pesci di grandi dimensioni nelle acque del Canale Pemba.

Grande importanza per l’umanità, invece, la riveste la città di Lamu, la più grande sull'isola di Lamu - nell'omonimo arcipelago a nord del Kenya -, sotto l’egida dell’Unesco. Un viaggio alla scoperta del mare keniota, infatti,  non dovrebbe prescindere da Lamu, isola con dune ondulate e spiagge apparentemente senza confini, nella quale la vita è scandita secondo ritmi arcani. Nell’isola i minuscoli villaggi sono nascosti fra mango e  piantagioni di cocco, mentre i dhow con vele latine scivolano lenti sulle acque e conducono nell’arcipelago dove si celano le isole di Manda, Siyu, Pate e Kiwayu. Un Kenya che rallenta i ritmi e amplifica la sensorialità, quello che punta i riflettori sul mare e sulle sue infinite rotte da percorrere, da apprezzare lentamente e intensamente.

Luciana Francesca Rebonato
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