Martinica, cocktail di Antille

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Mondo

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Esuberante, la Martinica. Pennellate di colori vividi in una natura camaleontica sulle coste e rigogliosa all’interno. E’ un’isola non molto grande, a onor del vero, circa 1.100 chilometri quadrati di superficie dettati da 80 chilometri di lunghezza e appena 39 di larghezza, ma è proprio questo il suo fascino, intessuto da una cangiante varietà paesaggistica: al nord si estende la foresta tropicale - da scoprire seguendo uno dei sentieri escursionistici muniti di segnaletica oppure scalando il Mont Pelée (1397 metri), un vulcano attivo all'estremità settentrionale dell'isola -, al centro si trova la pianura di Le Lamentin - costellata da piantagioni di canna da zucchero e di banane -, sulle coste… una varietà di “caratteri”.


Dalla spiaggia di sabbia nera di origine vulcanica al nord alla “tipica” spiaggia esotica al sud con finissima sabbia bianca e tanto di cocotier. D’altronde, se ci si reca ai Caraibi, tutto questo non può mancare, così come i fondali - popolati da coralli e pesci esotici che guizzano in tiepide acque turchesi o acquamarina - e la sensuale atmosfera che in Martinica si respira ovunque, composta da languida inerzia alternata a coinvolgenti ritmi musicali tribali, che si esprimono soprattutto durante le giornate del carnevale: al “gusto del vivere” creolo non manca certamente il sapore. Come alla sua gastronomia, in cui spiccano grigliate di pesce, aragoste, gamberi ma anche zuppe speziatissime e piatti tipici come il granchio farcito, l’accras de morue, frittelline soffici e gustose a base di merluzzo cui aggiungere una salsina piccante – che si può accompagnare a tutte le portate a base di pesce - per giungere a dolci che ammiccano, invitanti, profumati come sono di cocco e vaniglia. Accompagnati, magari, dal pregiato rhum prodotto sull’isola, vero vanto locale e occasione per un viaggio nel tempo alla scoperta delle piantagioni di canna da zucchero, delle modalità di preparazione del liquore nei secoli passati e delle contemporanee distillerie.


A proposito di piante e di fiori, la miriade di specie cui è costellata la Martinica – in prevalenza numerose varietà di Hibiscus, Poinsettias, bouganville e fiammeggianti Anthuriums - fa impallidire altre isole “concorrenti”: non è un caso se gli indigeni l’avevano soprannominata “Madinina”, ovvero isola dei fiori

Alcuni dettagli pratici: scoperta da Colombo nel 1502, la Martinica si trova nelle Antille Francesi è un dipartimento d’oltremare – appunto - francese, ed è raggiungibile dall’Italia via Parigi in nove ore. Basta la carta d’identità. E una settimana – almeno - per “capirla”.


Luciana Francesca Rebonato
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